Intervista a Massimiliano Vidoni

Intervista a Massimiliano Vidoni

10386363_808840049138607_4507807935105011525_nUn chi è. Dammi alcuni dati anagrafici e sportivi
nato a Trieste il 29.11.1981 sin da piccolo grazie alla mia famiglia ho fatto moltissimi sport, calcio fino all’età di 23 anni, sci agonistico, sci di fondo, snowboard ,tennis, golf. A 18 anni, finita la scuola superiore ho effettuato il servizio militare come volontario per 1 anno negli alpini in FVG, sono stato nel gruppo sportivo degli alpini ed ho conquistato la medaglia d’oro nei Campionati Sciistici delle Truppe Alpine (Ca.S.T.A.) ; nel 2003 ho ottenuto il brevetto di assistente bagnanti ma solo nel 2008 ho frequentato il primo corso di apnea e nel 2009 la prima gara.

0) Come sei arrivato a Ragogna?

a Ragogna ci sono arrivato grazie alla mia compagna e proprio qui abbiamo messo base e costruito casa e famiglia, con Melissa la nostra bambina di due anni d’età ed il nostro cane Othello.

1) Come mai hai scelto questo sport così inusuale?

Dopo moltissimi sport praticati, sia di squadra che individuali ho finalmente trovato uno Sport, una Disciplina nella quale mi sono immedesimato al 100% e a oggi è stata la prima volta che mi sono dedicato esclusivamente ad un unico sport. Prima facevo un po’ di tutto da corsa a palestra, mare, montagna…. Senza dubbio è uno sport inusuale, sono veramente pochi gli sport che portano al limite fisico una persona e questa attività permette ad ognuno di affrontarsi e di migliorarsi un po’ alla volta. E’ uno sport che trova molta affluenza ai corsi didattici e nelle uscite domenicali ma l’agonismo è veramente una realtà a sé stante, le distanze ed i tempi d’apnea hanno raggiunto dei limiti veramente importanti , motivo per cui è così difficile essere competitivi a qualunque livello.

2) Come ti sei preparato al Record italiano?

Devo dire che le mie ultime due annate agonistiche sono state veramente profique, ho concluso la stagione 2012/2013 con un 3° posto ai Campionati Italiani Assoluti a Torino e la stagione 2013/2014 con il titolo di Campione Italiano a Squadre ,durante i Campionati Italiani Assoluti a Lignano (UD) a inizio Giugno, da li mi sono preso 2/3 settimane di relax totale. Da inizio luglio ho fatto un mese di adattamento alla temperatura fredda del lago che varia dagli 11° ai 13°, andavo 2 volte a settimana in piscina ,e poi una giornata nel weekend al lago oltre ai miei soliti allenamenti di potenziamento che svolgo a casa. A inizio Agosto ho iniziato a costruirmi la distanza cercando di allungare di volta in volta e a spingermi sempre di più con le distanze. Già al primo tentativo ,in allenamento al lago, avevo battuto il record ma era molto più facile perchè non c’era nessuno a vedermi, c’era molta calma e silenzio ed in acqua con me c’erano solamente alcuni fidati compagni d’allenamento che mi assistevano. Questo per me è stata una grande soddisfazione perchè voleva dire che l’allenamento svolto in quest’ultimo periodo era andato a buon fine. Durante gli allenamenti non avevo mai nuotato l’intera distanza del lago, mi ero sempre un po’ trattenuto in modo da poter arrivare carico al giorno del tentativo di Record

3) Raccontacelo. 4) Cosa pensavi (se pensavi) quando eri sott’acqua?

Il giorno del Record era tutto diverso, avere tutte quelle persone e non parlo solamente del pubblico ma tutto lo staff di assistenza e di sicurezza per me era veramente una grande emozione ma era pure una grande responsabilità perchè non potevo assolutamente permettermi di sbagliare.
Mi sono avvicinato alla zona di partenza solamente quando mancavano 4 minuti , appena mi hanno dato i meno 3 minuti mi sono immerso in acqua per bagnarmi un po’ senza accumulare troppo freddo. Ho cambiato la mia respirazione a circa 1 minuto e 1/2 dalla partenza, ormai mi sono abituato così a non respirare troppo tempo prima ma fare tutto all’ultimo, è anche un modo per non stressarmi troppo, un ultimo gran respiro e via. Devo dire che nei primi 30 metri è stata un po’ dura perchè inevitabilmente non riuscivo a tranquillizzarmi ma appena ho visto il segno dei 50 metri ho capito che a breve sarei arrivato a metà lago e da li subito sarebbe arrivato il segno del precedente record. Raggiunta la metà del lago ho rallentato il ritmo in modo da potermi calmare il più possibile e di sfruttare i miei lunghi tempi d’apnea. Da lì il mio unico pensiero era di superare il precedente record, superato il record ho capito che avrei potuto tranquillamente raggiungere l’altra sponda del lago e quindi nuotare in apnea per la maggior lunghezza possibile nel lago, il mio unico pensiero era di controllare l’uscita e di respirare nel miglior modo possibile perchè quello è il momento più delicato dell’intera prova. Il tutto è andato a buon fine , ho quindi percorso 125 metri in un tempo di 2 minuti e 40 secondi. Una buona prova con un buon tempo d’apnea considerando l’acqua fredda ed al fatto che ho dovuto nuotare con una muta molto più grossa rispetto alle gare in piscina ed in mare e pure con i guanti e calzari che inevitabilmente hanno ostacolato molto la mia nuotata. Sott’acqua durante la prova io penso molto, molti tratti li faccio ad occhi chiusi proprio per poter tranquillizzarmi nel migliore dei modi, la nuotata ormai è divenuta un meccanismo automatico, la differenza tra una buona ed una cattiva prova la fa senza dubbio la testa in questo sport, dall’approccio, al modo di affrontare la prova e al modo di gestirla , non potrei mai dire che in una performance il 100 % è la testa perchè altrimenti vorrebbe dire che non avrei bisogno di allenamenti dentro e fuori dall’acqua. Entrambe le componenti sono fondamentali e vanno allenate

5) Perchè hai scelto il Laghetto di Cornino?

Il Lago di Cornino è stata una scelta difficile anche perchè senza dubbio sono andato un pò a complicarmi le cose, nel senso che nuotare in apnea in un acqua così fredda rende tutto molto più difficile. Il lago è veramente un paradiso naturale, ed ho subito immaginato le immagini fotografiche e video che sarebbero potute uscire dagli allenamenti e dal record vista la location e le acque limpidissime. Poi il lago è vicinissimo a casa mia e quindi mi è stato molto più semplice raggiungerlo sia ai fini della logistica che per la comodità nel accedervi

6) Chi ti ha spronato per questa impresa?

Il tutto è partito e portato avanti da me in quanto questo record fa parte di un mio percorso agonistico ben definito e programmato, nulla era stato lasciato all’improvvisazione. E’ stata una mia idea dopo gli ultimi successi agonistici di mettermi alla prova in una sfida alla quale ero l’unico protagonista e dove tutta la pressione era sulle mie spalle, è stato una sorta di Stress-Test se si può dire che ho affrontato e superato nel migliore dei modi possibili. Senza dubbio la mia famiglia mi è stata vicinissima, aiutandomi nell’organizzazione che tra l’altro era interamente a carico mio e gestita da me e dalla mia compagna.

7) Chi senti di ringraziare?

devo ringraziare prima di tutto la mia società “Rane Nere Trento” e la mia federazione FIPSAS che mi permettono di gareggiare per loro , poi chi mi ha permesso di portare per la prima volta in FVG una manifestazione del genere, quindi il Comune di Forgaria nella persona del Sindaco, Vice sindaco, Assessore dello sport e consiglio comunale. Sabrina che mi ha aiutato nella gestione e organizzazione dell’evento

8) A chi dedichi il Record nazionale?

Prima di tutti a me stesso, in quanto il tutto è partito da me , dalla mia idea e dal mio percorso agonistico che ho portato avanti e concluso nel migliore dei modi possibile. Poi alla mia famiglia che è rimasta al mio fianco non solo nel periodo del record ma in tutti questi anni di successi ma specialmente nelle sconfitte e nei periodi meno profiqui.

 

9) Nuovi obbiettivi.

per me la stagione riparte immediatamente con le prime gare della stagione agonistica in piscina, tra novembre e dicembre 2014 , le gare proseguiranno fino a giugno 2015 con i Campionati Italiani Assoluti che si svolgeranno a Torino. Senza dubbio vorrò confermare e migliorare le mie prestazioni e mi piacerebbe centrare qualche bel risultato proprio in occasione di qualche gara importante.

10) Cosa diresti a un giovane che vuole praticare l’apnea?

L’apnea può essere praticata come ogni attività in diversi modi, c’è un bellissimo percorso didattico che inizia dai corsi base fino ad arrivare all’insegnamento e alla figura dell’istruttore poi c’è un percorso agonistico che a mio modo è molto più selettivo , anche perchè ci si scontra immediatamente con i propri limiti, sia fisici ma sopratutto mentali. Io consiglio sempre di iniziare con i corsi base per poi approfondire gli insegnamenti con la pratica in piscina ed in mare, poi la cosa più bella è frequentare uno stage intensivo, ce ne sono vari che durano un weekend o una settimana intera magari in una location bellissima come l’Egitto o la Sardegna, in modo da fare una vacanza a tema se si può dire.

11) Si dice che questo tuo sport sia pericoloso e al limite dell’estremo, tu cosa dici?

L’Agonismo senza dubbio porta a spingersi alla ricerca del proprio limite e l’incidente nell’agonismo è sempre presente, non direi la verità se rispondessi che è uno sport come gli altri. Ci tengo a fare presente che durante il mio record c’erano una decina di assistenti disposti lungo il mio percorso, due subacquei , un giudice con il suo assistente, un medico , un infermiere e due bombole di ossigeno disposte in due punti del lago nel caso ci fosse stato qualche problema. Da questo si può capire quanto seriamente venga affrontato il discorso a riguardo degli incidenti.

E’ uno Sport Agonistico che rientra nella categoria degli Sport Estremi , appunto perchè il limite umano viene portato all’estremo, motivo per la quale è importantissima l’assistenza e la prontezza nell’intervento e nel capire la situazione di pericolo nel caso si dovesse presentare.

Ritengo proprio per questo che le persone che fanno apnea hanno bisogno di un importante percorso di formazione e di molta pratica specialmente se vogliono spingersi con le distanze, con i tempi e le profondità.

Io in questi anni mi sono costruito gradualmente la mia apnea e di anno in anno riesco a spingermi sempre di più, raggiungendo nuovi limiti.

Se hai qualche altra domanda in proprio che vuoi fare…. falla pure.

Posso dire che questo sport non è uno sport Olimpico, ha comunque Campionati Nazionali in tutto il mondo, Campionati Europei ogni due anni che si alternano ai Campionati Mondiali sempre ogni due anni, in pratica un anno c’è il Campionato Europeo e l’anno successivo c’è quello Mondiale.

 

Leggete l’articolo sul sito del Presidente del Consiglio Regionale Franco Iacop.